Classe 1962, Eddie Izzard è noto ai più per la sua carriera d’attore: Mistery Men, Ocean’s Twelve e Thirteen, Across the Universe, Le Cronache di Narnia, Operazione Valchiria, The Good Wife, United States of Tara e Hannibal sono solo alcune delle sue interpretazioni.
Ma Eddie Izzard è arrivato sulle scene internazionali grazie a una brillante carriera da stand up comedian, che – fra alti e bassi – continua ancora oggi.

Tutto inizia negli anni ’80, quando, dopo il College e arrivato all’Università, Izzard comincia a esibirsi come cabarettista: i riscontri positivi lo spingono a diventare artista di strada, portando i suoi pezzi non solo in giro per la Gran Bretagna, ma anche negli Stati Uniti. I suoi punti di riferimento sono Monty Python, Benny Hill, Steve Martin e Richard Pryor.
La prima apparizione al Comedy Store di Londra nel 1987 gli apre la strada verso la notorietà: tutti i bit raccolti nel corso degli anni ’80 gli permettono di partecipare a spettacoli sempre più grandi e a far circolare il proprio nome.

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Nel ’93 e nel ’96 vince il British Comedy Award, ma è “Define Article” a dargli lo slancio definitivo: nel ’99 arriva a New York e la HBO manda in onda il suo ormai famosissimo “Dress to Kill”.
La “febbre da Eddie Izzard” comincia a circolare in America, ma lo stand up comedian riduce progressivamente i suoi interventi televisivi, in modo da non “bruciarsi” materiale e pezzi di successo: in compenso, arriva al cinema e comincia a dedicarsi a pellicole di vario genere, smarcandosi dal suo ruolo comico più classico.

Negli ultimi anni, Izzard ha fatto parlare di sé per l’attivismo politico e per le opere di beneficienza: nel 2009, ha incredibilmente concluso 43 maratone in 51 giorni per il programma Sport Relief (parte di Comic Relief)!

Eddie Izzard: lo stile

Diversamente a quanto abbiamo detto dei comici precedentemente analizzati, lo stile di Izzard non è particolarmente “arrabbiato” e non ha come principale obiettivo quello di generare discussioni e tensioni nel pubblico.

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La critica alla società di certo non manca, ma ogni battuta viene fatta col sorriso sulla bocca, con un’ironia molto tranquilla e senza mai tirare troppo la corda: nei suoi spettacoli abbondano giochi di parole sorprendenti, battute inaspettate, imitazioni e dialoghi immaginari fra personaggi.
L’uso del corpo è eccezionale e continuo: un movimento buffo spesso sostituisce una più prevedibile punch line “verbale”.

Presente anche tanta autoironia, indirizzata soprattutto al suo essere inglese: molto meno numerosi i riferimenti alla vita privata, tenuta – gelosamente – privata.

Fra gli argomenti preferiti dei suoi pezzi – che si sviluppano seguendo una specie di “flusso di coscienza” – ci sono religione e dio, animali e uomini, abitudini e convinzioni, politica e programmi spaziali.
La mensa della Morte Nera” resta, forse, il suo bit più famoso.

Eddie Izzard: dress to kill

Eddie Izzard si è fatto notare non solo per lo stile allegro e a tratti nevrotico, ma anche per la sua abitudine a utilizzare abbigliamento femminile e make up.

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A partire dagli anni ’90, il comico ha iniziato a spiegare molto semplicemente le sue scelte: “Le donne possono vestirsi come vogliono, quindi lo faccio anche io!”.
Il cross-dressing, per molti scandaloso, non è mai parte dei suoi spettacoli, non viene mai analizzato, né spiegato. È una pura e semplice scelta personale, che non ha bisogno di giustificazioni.

Anche se Izzard qualche spiegazione, col suo stile, l’ha data lo stesso: “Sono una lesbica intrappolata nel corpo di un uomo!”.

 
Piccola curiosità: nel 2007, Channel4 lo ha inserito al terzo posto nella lista dei 100 migliori comici britannici di tutti i tempi.
Davanti a lui solo Billy Connoly e Peter Kay.